28 luglio 2010

Confetti


... con la mandorla, rigorosamente.
La colleghina, sposata di fresco, te ne regala un chilo.
Ne mangi per due giorni.

27 luglio 2010

il sapore della vendetta

Avete litigato, lo inviti per un aperitivo, vuoi fare pace, pace a modo tuo. Metti del vino in cartone in frigo. Compri delle verdure per un pinzimonio. Un ciuffo di prezzemolo. Il pan briosche. Tre confezioni di cibo per gatti Gourmet: tonno, salmome, gamberi. Le apri, allunghi con della maionese quella che puzza di meno, a mio avviso il salmone. La spalmi sul pane. Ci metti pure il ciuffo ci prezzemolo. Il vino in una caraffa, i crostini ben disposti sul piatto. Tu sei a dieta e puoi mangiare solo il pinzimonio e bere acqua, ma ti lecchi comunque i baffi.

Ferie forzate

Sono in vacanza. Come cuoco, dico.

Da una settimana sono tornato a casa, e da quando sono tornato mi è stato proibito l'accesso ai fornelli. Certo, non c'è scritto da nessuna parte "Vietato cucinare" ma c'è una specie di regola non scritta che vale per tutti i figli che tornano a casa.

Anche se non me l'ha mai detto nessuno, so che quando metto piede qui posso solo sedere a tavola e dire: «Buono, mamma!» e «Ancora, mamma!»; e guai se non lo dico per tutto ciò che viene introdotto nel mio esofago con un grosso imbuto.

Non mi lamento mica, eh. Volevo solo dirvi che torno a settembre.

26 luglio 2010

romanismi alternativi

io volevo solamente dire che la pasta alla gricia
fatta con il latte di soia al posto di quello vaccino
viene una merda.

21 luglio 2010

Pasta fredda che di questi tempi è oro che cola

Prendete delle penne le fate cuocere, tenendole al dente, perchè io sono per la pasta al dente.
A parte nel forno cuocete un peperone rosso, quando è pronto lasciatelo raffreddare nel forno, verra mille volte meglio da spellare in seguito.
Tagliate a cubetti del prosciutto cotto comprato in una fetta unica, le olive verdi o nere denocciolate, due pomodori maturi a cubetti e della mozzarella...io ho comprato le orecchiette di mozzarella e aggiungete l peperone precedentemente spellato e tagliato a listarelle, condite con olio sale, pepe e origano e aggiungete le penne raffreddate sotto l'acqua corrente,mescolate il tutto coprite e tenete un oretta in frigo per farla insaporire.

[Se avanza, potete benissimo fare aggiunte in seguito d'ingredienti...io oggi per esempio metterò del tonno...]

20 luglio 2010

A mia nonna

Si chiama formaggio fritto.
Ma da qualche parte lo chiamano formaggio pastellato, per dargli un tono.
In realtà non ha bisogno di un tono, contiene in sè tutta la dignità dei contadini, non gli servono i fronzoli.
La pastella si fa con un uovo, farina q.b. (quanto mi piace scrivere q.b., suona professionale), acqua q.b., un pizzico di sale, mia nonna ci metteva pure un po' di birra.
Il formaggio deve essere di mucca, o al limite misto (lo specifico perchè qui da me il formaggio è soprattutto di pecora) e deve essere fresco, ma non troppo fresco, io non so neanche se si vende al supermercato un formaggio così, lo compro da una contadina vicino casa, quando non lo fa mia madre.
Tagli una fetta di formaggio spessa mezzo centimetro, la metti nella pastella e poi la metti a friggere in una padella dove hai fatto riscaldare abbondante olio.
Dovresti girarlo una volta sola.
E se ti viene bene e il formaggio è quello giusto, dentro la pastella dovrebbe diventare filante, il formaggio.
Ora vado a farmelo per cena.

Poi, nella stessa pastella, se ti avanza, puoi metterci una fetta di pane.
Il pane fritto ce lo faceva mia nonna, per merenda.
E a volte, con quella pastella, ci faceva le crepes che non si chiamavano crepes ma con una parola che non saprei come scrivere.
(Sono preoccupata, non per il formaggio, sono preoccupata e dovevo dirlo a qualcuno.
Sono preoccupata e quando sono preoccupata penso a mia nonna e alle sue merende quando eravamo bambini.)

12 luglio 2010

il cefalopode di oberhausen

finiti i mondiali, il polpo paul, diventato oramai una celebrità per aver azzeccato tutti i pronostici, sconfitta della germania inclusa, non rischia la vita, in quanto i tedeschi (il simpatico tentacoloso risiede nella cittadina di oberhausen) nemmeno immaginano quanto possa essere gustoso.
ma pensiamo a cosa sarebbe potuto succedergli se quel giorno, al largo dell'isola dell'elba, invece che una studiosa teutonica, l'avesse pescato un'imbarcazione battente bandiera italiana dal nome ancòra-infornoasinistra.
subitamente lo si avrebbe battezzato, col nome di paolo, più e più volte contro la chiglia della suddetta imbarcazione.
sfruttando poi la sempre fornitissima cucina di cambusa, si sarebbero cercate delle pentole atte a contenerlo.
non essendocene, la dotazione in barca non è mai barocca, memori della fine del santo di cui porta il nome, lo si sarebbe decapitato, pulito e fatto in pezzi.
a questo punto la pentola ideonea sarebbe saltata fuori e sarebbe stata riempita con acqua, sedano o quel c'è, un goccino-ino di aceto, sale e...paolo.
in contemporanea sarebbe partita un'altra pentola con delle patate già sbucciate e in pezzi. che la dotazione della cambusa mica è cambiata nel frattempo.
dopo un tot di tempo, a furia di assaggiarne dei pezzetti, si sarebbe capito che il momento era arrivato.
si sarebbe scolato tutto, unito e saltato (in una delle pentole già usate) con aglio e olio. e in caso prezzemolo.
a corredo si sarebbe aperta una bottiglia di verdicchio.

e invece paul è li, nella sua vasca, a mangiare cozze contenute in contenitori trasparenti segnati con delle bandierine, decidendo della sconfitta della germania.
solo dei  tedeschi potevano mettere il proprio destino (calcistico) nelle mani (molte) di un polpo italiano.

6 luglio 2010

L'angolo della perplessità

Ieri ho comprato un mango. Lo fisso, lo giro, lo tasto. Non so da dove cominciare.

5 luglio 2010

L'angolo della disperazione


Cosa ci faccio con un cavolfiore gigante se anche solo l'idea di accendere un fuoco mi fa stare male come se mi ci dovessi metter sopra io?

3 luglio 2010

la mozzarella in carrozza


Ci sono giorni in cui della ciccia non me ne frega assolutamente niente -giorni...diciamo momenti, quelli in cui ho comunque voglia di qualcosa che non sia becchime o verdurame- e allora mi si apre il mondo del fritto.

Non so perché questa pietanza abbia questo nome ma so per certo che quando la mangio mi sento come cenerentola prima di mezzanotte.

Dunque, colta da questo momento ciccia-free prendo su una mozzarella, la guardo per sincerarmi che non diventi blu (ma è di bufala, al limite è colma di diossina e quella mica si vede) e la taglio a fette.

Preparo quattro piatti: in uno il latte, nell'altro l'uovo sbattuto, nel terzo il pan grattato.
Prendo le fette di pane bianco (quello confezionato, ché quando mi prende il momento ciccia-free non ho mai pane vero in casa), ci metto dentro qualche fettina di mozzarella e le faccio imbibire un pochino di latte; subito dopo passaggio nell'uovo e infine nel pan grattato, come se fossero delle milanesi.
Il quarto piatto serve a posare il risultato prima che esso vada in padella.

Oh certo, in una bella padella d'olio buono e abbondante e alla temperatura giusta (il buono non prevede mai l'olio di semi), aiutandomi con una spatola, metto a friggere le bontà, pochi minuti da una parte e dall'altra.

Et voilà!